Decreto Pa: Pd, da Zangrillo parole sconcertanti
Nulla sul contratto e insulti per i vincitori di concorso
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“Sul tema della cybersecurity, il governo continua a litigare e a non fare nulla per difendere l’Italia,” così Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Partito Democratico, commenta il ‘nulla di fatto’ del Cdm di ieri e della riunione al vertice dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale sui ransomware. “È inutile – sottolinea Mauri - che l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale riconosca i ransomware come ‘principale minaccia’ per la sicurezza informatica del Paese, se poi non propone soluzioni concrete.
“Bisogna velocizzare i processi per dare risposte veloci su investimenti in sicurezza informatica che già di per se sono complessi e onerosi.
Dall’altro lato c’è bisogno di fare un lavoro di adeguamento per rendere l’agenzia per la cybersecurity più flessibile alle richieste e al recruiting del mondo del lavoro di personale specializzato. Altrimenti il Paese rimane indietro”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, a margine dell’audizione del direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno FRATTASI.
“A pagina 12 della strategia nazionale di Cybersicurezza è scritto chiaramente che per proteggerci nel nuovo mondo sempre più digitale serve destinare a questo l’1,2% degli investimenti pubblici lordi,
“Abbiamo chiesto alla ministra Lamorgese se il governo abbia adottato tutte le misure necessarie per evitare che le nostre forze di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza siano esposte all’ingerenza di soggetti non sicuri, alla luce del bando di gara per la gestione e l'implementazione della rete 4G e 5G sul territorio di undici province italiane (Bari, Belluno, Bologna, Cagliari, Catania, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino), e se non ritenga opportuno stabilire requisiti più stringenti, atti a garantire che chiunque si aggiudichi il bando possa offrire le necessarie garanzie
Serve strumento normativo per un Centro di coordinamento nazionale
Cybersecurity: Borghi (Pd), P. Chigi crei percorso condiviso per riforma, Ue si doti di sovranità digitale
“L’approvazione di oggi alla Camera del decreto Cybersecurity rappresenta un elemento significativo per la sicurezza degli enti e delle aziende che gestiscono reti e sistemi informativi essenziali per lo Stato. Con queste norme, che spero il Senato confermi in breve tempo, il nostro paese si dota finalmente di strumenti efficaci per difendere le sue istituzioni, le sue aziende e i suoi cittadini.
"Questo decreto che definisce il perimetro nazionale della sicurezza cibernetica è una prima conclusione di un percorso nato nel 2013 con le prime strategie su questo tema, aggiornate poi nel 2017 con il governo Gentiloni. Nel frattempo sono state emanate le direttive Ue Nis e Gdpr nonché il regolamento Cyber Security Act e le attuazioni avvenute in Italia. Con questo decreto si arriva ad un punto di convergenza attraverso la definizione del perimetro nazionale della sicurezza cibernetica.
"Questo decreto sul perimetro nazionale della sicurezza cibernetica è un passo importante sulla strada della tutela della sicurezza nazionale su quello che oggi è il pericolo più grosso, quello della vulnerabilità delle reti. Con questo decreto si mette in ordine una situazione e l'Italia si allinea completamente con gli altri Paesi europei e le direttive e regolamenti emanati sul tema dall'Ue, la direttiva Nis, il Cyber Security Act e un regolamento sui rischi della sicurezza rispetto alle reti 5G che essendo delle reti molto più pervasive sono più a rischio attacchi.