• 08/04/2025

“Finora la premier Meloni ha spiegato che i dazi non erano una catastrofe, poi Giorgetti ha proposto una sospensione del Patto di Stabilità mentre Salvini suggeriva di negoziare direttamente con Trump senza l'Europa. Dopo la confusione e l'immobilismo, il governo, ora, posto di fronte alla realtà dell’impatto devastante che i dazi avranno sulla nostra economia e occupazione, decide di annunciare una risposta nazionale rimodulando fondi del PNRR e sottraendo fondi di coesione. Si tratta di un annuncio vuoto e rischioso però. Anzitutto non si chiarisce da quali progetti si dovrebbero recuperare risorse pari ad 14 miliardi del Pnrr, superiori anche a quelle del programma Transizione 5.0. Ci dica Meloni quali interventi saranno cancellati, quante scuole, asili, ospedali, residenze universitarie, infrastrutture salteranno. Attenzione. La verità è che il governo non è stato in grado di spendere le risorse europee e adesso, nel tentativo di tappare la propria impreparazione e assenza sui Dazi, rischia di aprire inevitabilmente altre criticità. Lo stesso vale per i fondi delle politiche di coesione. Si faccia chiarezza e si lavori nel caso per prevedere a sostegno delle filiere produttive colpite risorse che siano aggiuntive, non sostitutive di interventi già destinati alle nostre famiglie e comunità, peraltro con vincoli specifici di destinazione territoriale. Altrimenti si tratterà solo di un gioco delle tre carte, che pagherà l'intero Paese”.

 

Così Piero De Luca, deputato Pd e capogruppo in commissione politiche europee.