• 15/03/2017

“Finalmente un passo decisivo per una riforma attesa da anni che guarda alla tutela delle vittime con garanzie processuali e certezza della pena”. Così Anna Rossomando, deputata del Partito Democratico componente la commissione Giustizia alla Camera, sull’approvazione al Senato del DDl sul processo penale.

“Il testo – prosegue - è frutto del prezioso lavoro del Parlamento e del Governo con il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Un testo che ha tenuto conto dell’esperienza e delle osservazioni di tutti gli operatori di giustizia e di quanto elaborato dalle commissioni che in questi anni hanno lavorato sulla riforma della giustizia penale, l’ultima delle quali la commissione Canzio.

Nell’impianto generale – aggiunge Rossomando - il  tema della ragionevole durata del processo è centrale e viene affrontato con interventi su più fronti: inserendo soluzioni alternative allo svolgimento del processo in presenza di reati meno gravi allorquando si ripara il danno alla vittima; la semplificazione del sistema delle impugnazioni; tempi certi per conoscere una volta terminate le indagini preliminari se c’è l’archiviazione o il rinvio a giudizio; mantenuto l’impegno di modificare la ex-cirielli in tema di prescrizione inserendo al contempo una serie di misure volte a snellire il procedimento penale e accelerarne i tempi. Importante la delega sulle intercettazioni, finalizzata a regolamentare in modo più puntuale la loro diffusione in linea con gli orientamenti di alcune importanti Procure tutelando la privacy delle persone senza intaccare la funzione delle inchieste giornalistiche; non si limiterà in alcun modo l’utilizzo delle intercettazioni come strumento investigativo mentre sono previste misure di razionalizzazione delle loro spese e tariffe. Infine l’attesa delega per la riforma dell’ordinamento penitenziario per dare maggiore concretezza al principio costituzionale della funzione rieducativa della pena e adempiere all’impegno solennemente assunto da più parti a migliorare le condizioni delle persone detenute nelle nostre carceri. Ora – conclude Rossomando - un ultimo scatto per approvarla definitivamente alla Camera”.