“Le misure per le lavoratrici e i lavoratori esposti al caldo estremo contenute in questo decreto sono insufficienti, inadeguate e tardive. Per questo il Gruppo del Partito Democratico ha dovuto votare contro anche alla Camera. La destra ha scelto di non tutelare quel 90% di lavoratrici e lavoratori del comparto agricolo che non hanno un contratto a tempo indeterminato, così come i lavoratori del mondo delle piattaforme, bocciando tutte le proposte di modifiche in tal senso”.
Lo ha detto la deputata dem, Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, intervenendo in Aula in dichiarazione di voto sul Decreto Caldo.
“L’esecutivo sceglie di non scegliere - ha aggiunto - colpendo ancora i più fragili. Un ‘decretuccio’ figlio di una logica emergenziale che non risolve i problemi e non maschera il pregiudizio di fondo: il governo affronta con poca serietà e consapevolezza il dramma della crisi climatica, di cui l’Italia è uno dei Paesi più esposti in Europa. Il nostro voto contrario nasce dal profondo convincimento che nel nostro Paese si debba affrontare con grande determinazione, responsabilità e in modo strutturale questa emergenza, con strumenti nuovi e diversi che garantiscano il diritto alla vita per chi lavora. Serve un sistema di norme e tutele che scatti automaticamente all’aumentare delle temperature, nuovi ammortizzatori sociali che aiutino lavoratori e imprese. La sicurezza - ha concluso - deve diventare una priorità, anche di fronte al clima”.