Dl flussi: Mauri, governo abbassa la guardia su caporalato, nuova norma disincentiva denunce
“Su un semplice parere in commissione Lavoro alla Camera sulla magistratura onoraria oggi la destra ha dato uno spettacolo indecente. Senza numeri, in quello che si può definire il mercoledì nero della maggioranza, ha applicato una tecnica dilatoria facendo auto ostruzionismo per ritardare i tempi del voto e garantire attraverso le sostituzioni dei commissari numeri sufficienti. Il punto parere infatti è passato con il voto decisivo della presidenza. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di una maggioranza che è andata in frantumi”.
“Il rapporto sulla questione salariale presentato ieri dalla Cgil spiega perfettamente quanto in questi anni il lavoro dipendente abbia perso peso e centralità rispetto alla rendita e ai profitti. I dati sono impietosi e ci parlano di un crollo del potere d’acquisto dei salari che ha impoverito milioni di persone. Il Governo italiano ha detto finora no al salario minimo arrampicandosi sugli specchi e non muove un dito per aiutare rinnovi contrattuali fermi da anni.
“Congratulazioni e auguri di buon lavoro a Gaetano Manfredi, eletto presidente dell'Anci. Sono certo che sarà in grado di rappresentare con capacità ed autorevolezza le sindache e i sindaci del Paese, difendendo la tenuta di presidi istituzionali decisivi per assicurare i servizi essenziali nelle nostre comunità”. Così il deputato democratico, Piero De Luca.
“Abbiamo seguito la vicenda dei lavoratori DEMA dall’inizio di questa legislatura. A parole il governo si è detto pronto ad affrontare la questione, ma come spesso accade, mancano i fatti. A breve infatti gli ammortizzatori sociali scadranno e il rischio di chiusura definitiva degli stabilimenti si fa sempre più forte. L’ennesimo colpo al Sud che già vive una profonda crisi legata alla deindustrializzazione del territorio.
Presenteremo subito interrogazione
"Lo sciopero degli addetti di Galleria dell’Accademia e Bargello (nonché Cappelle Medicee, Orsanmichele, Palazzo Davanzati) è emblematico: il governo utilizza il patrimonio culturale per far cassa attaccando i diritti del lavoro. Nei plessi facenti capo all’Accademia si sta tentando una maldestra internalizzazione di alcuni servizi cosiddetti aggiuntivi, ma effettivamente essenziali come le biglietterie e l’accoglienza.
“Il Governo Meloni spieghi perché l’Italia non ha recepito la direttiva su salario minimo. Che oggi, 15 novembre 2024, entra in vigore in tutta Europa. Si sono limitati a bocciare la proposta di legge unitaria delle opposizioni sostenendo che per loro conta solo la contrattazione collettiva che va rafforzata. Soltanto che non hanno fatto nulla in questo anno e mezzo per intensificarla, al contrario hanno ritardato persino l’applicazione della delega che avevano dato al Governo che è tuttora bloccata al Senato.
Voglio innanzitutto esprimere la mia solidarietà a tutti gli oltre 300 lavoratori, diretti e degli appalti, colpiti dalla decisione di DFS Italia di cessare le proprie attività al Fondaco dei Tedeschi. Questa scelta è un duro colpo per la Città di Venezia e per il suo tessuto economico, ma che accende ancora una volta il faro su un modello di sviluppo tossico dove grandi gruppi internazionali vanno e vengono in laguna, sfruttando finchè serve il “brand Venezia” senza delle prospettive di investimento a lungo termine.
Scotto: con Melonomics meno diritti e precarietà