“Il Partito democratico vota a favore per tre ordini di ragioni. Di merito, perché sappiamo che il Paese sta soffrendo e vanno date le risposte che i cittadini si aspettano: dalla proroga della Naspi e delle scadenze fiscali, allo stop ai licenziamenti. Politiche, perché un governo in un Paese in emergenza per la pandemia e le alluvioni, in una fase delicata di trattativa con l’Ue, deve esserci e operare con urgenza ed è un comportamento irresponsabile quello di coloro che continuano con la retorica della richiesta delle elezioni anticipate. Di sistema, perché questo decreto può essere l’anello di congiunzione fra una prima fase di ricorso all’indebitamento per permettere all’Italia di rimanere in piedi e la seconda che ci deve vedere impegnati nella ricostruzione, dopo il più grande shock economico e sociale dagli anni del Dopoguerra”.
Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto a favore del decreto legge che prevede misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia.
“Entriamo in una fase delicata - ha aggiunto il deputato dem - in cui il Parlamento affronterà il tema della Nadef, poi ci sarà la Legge di Bilancio. Abbiamo l’attivazione dello Sure, l’impiego del Recovery Fund, la discussione sul Mes, il capitolo dell’autonomia differenziata. Insomma, si apre una nuova stagione dove il Partito democratico non si sottrarrà alle sue responsabilità per il bene del Paese. Sappiamo bene che letture monocamerali e decreti a raffica non aiutano, ma le Istituzioni vanno rafforzate e non indebolite. Per questo, dopo l’esito del referendum sulla riduzione dei parlamentari, abbiamo presentato un pacchetto di riforme organiche per differenziare i ruoli di Camera e Senato. Oggi non serve solo il pieno coinvolgimento del Parlamento, ma ascoltare il Parlamento nel rispetto del suo ruolo fondamentale. Come avvenne nel dicembre del 1978, quando per iniziativa parlamentare venne riformata la sanità con l’introduzione del Servizio Sanitario Nazionale. Occorre recuperare quello spirito - ha detto Enrico Borghi - con il reciproco ascolto”.