“Negli ultimi due giorni si è compiuto un fatto politico molto importante: il governo ha cambiato idea su Jobs act, voucher e reddito di cittadinanza”. Lo ha dichiarato in Aula Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, nel corso della discussione sul Decreto Dignità.
“Quando – spiega – una delle opposizioni ha proposto il ripristino dell’art.18, e quindi il superamento dell’impianto della nostra riforma, questa maggioranza, la stessa che in altri momenti ha dichiarato che avrebbe ripristinato l’art. 18, e in particolare il ministro Di Maio, ha votato in senso contrario. Da notare che non è stata confermata solo la bontà del contratto a tutele crescenti ma anche quella degli incentivi introdotti dall’ultimo governo Gentiloni. Al punto che la loro applicazione è stata allargata a un range di età più ampio di prima. Meglio tardi che mai ma finalmente il ministro Di Maio ha ammesso che il Jobs act era una buona riforma. Quanto ai voucher, pur con un nome diverso, vengono reintrodotti. Si parla dello stesso strumento che il ministro Di Maio definì una ‘forma di schiavismo, una umiliazione per i lavoratori’. Ha anche aggiunto che se ‘i voucher dovessero essere reintrodotti per sfruttare la gente, troveranno un muro di cemento armato nel Movimento 5 Stelle’. Oggi si è scoperto che quel muro non è nemmeno di pongo: Di Maio si è piegato alla volontà di Salvini, vero dominus di questa maggioranza. Per cui dal muro di cemento armato si è passati a ‘ben vengano i voucher’. In più, ieri, è stato proposto in maniera provocatoria un emendamento di Forza Italia per l’introduzione del reddito di cittadinanza. Ma questa maggioranza l’ha rifiutato”.
“Siamo quindi davanti non al governo del cambiamento ma al governo del cambiamento di idea. Di Maio dovrebbe ora spiegare al Paese perché ha cambiato opinione rispetto a questi temi fondamentali”, ha concluso.