"Apprendiamo da alcuni giornali che la norma approvata al Senato e in via di approvazione alla Camera contenuta nel decreto fiscale che cancella la vergogna e la truffa delle bollette a 28 giorni sarebbe oggetto da parte delle compagnie telefoniche di curiose interpretazioni". Lo dichiarano Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera e il senatore democratico Stefano Esposito, a proposito delle norme del decreto Fiscale riguardanti il divieto di fatturazione delle bollette a 28 giorni per le compagnie telefoniche e pay tv.
"Usiamo la parola 'curioso' - continuano - per dire della sorpresa dettata dal fatto che i suddetti soggetti non demordono nel provare a perpetuare una pratica truffaldina nei confronti degli utenti. Una vera indecenza. Sia chiaro che la norma non ha margini di fraintendimento e che non accettiamo ne accetteremo il tentativo di prendere in giro il parlamento e i cittadini. Non riteniamo necessario spiegare che un anno è composto da 12 mesi e che le bollette di qualunque operatore devono essere 12. Se, però, per aiutare a comprendere questo dato di fatto servirà ribadire questo elementare principio, in sede di approvazione alla Camera faremo degli ordini del giorno in grado di chiarire tutti i dubbi sollevati dalle compagnie. Interverremo, infine, anche sui servizi premium ed aggiuntivi che sono pratiche che costituiscono un costo per lo più nascosto per i clienti della telefonia".
"Nessuno si presti a giochetti di alcun genere ai danni dei cittadini. Non lo permetteremo", concludono.