Il deputato del Partito Democratico ha presentato un pacchetto di proposte per cambiare il decreto
“No ai licenziamenti comunicati via whatsapp, no alla delocalizzazione dei macchinari, sì al finanziamento con il Fondo per la crescita sostenibile il piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche dovute alla chiusura degli stabilimenti”.
A chiederlo è Emiliano Fossi, deputato del Partito democratico e componente della Commissione Lavoro, che ha presentato un pacchetto di emendamenti al decreto lavoro del Governo.
“I datori di lavoro delle aziende con più di 250 dipendenti che sono intenzionati a chiudere una sedee prevedono un minimo di 50 licenziamenti - dice Fossi - devono dare comunicazione per scritto dell'avvio della procedura a sindacati, regioni interessate, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero delle imprese e del made in Italy Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, disponendo l’aumento da 180 a 240 giorni del termine dilatorio tra la comunicazione e l’avvio della procedura, pena la nullità dei licenziamenti stessi. Basta quindi con le chiusure e i licenziamenti comunicati tramite Whatsapp. Inoltre, proponiamo che il piano, per limitare le ricadute occupazionali ed economiche derivanti dalla chiusura degli stabilimenti, venga finanziato con il Fondo per la crescita sostenibile istituito nel 2012. Prevedendo che sia aumentato del 700% il contributo (attualmente fissato al 500%), dovuto dal datore di lavoro in caso di licenziamento qualora non vi sia la sottoscrizione del piano per limitare le ricadute occupazionali da parte delle organizzazioni sindacali”.
“Proponiamo anche di prevedere che alle imprese che cessano definitivamente l’attività produttiva, con contestuale riduzione del personale superiore al 40% di quello impiegato nell’ultimo anno - continua Fossi - venga preclusa la possibilità di procedere alla rimozione dei macchinari, dei materiali e delle produzioni fino a che non abbiano restituito gli incentivi pubblici ricevuti”.
“Tra le nostre proposte - ricorda il deputato Pd - anche quella per incrementare la dotazione del Fondo per la crescita sostenibile da 2 a 20 milioni di euro, a decorrere dall'anno 2024. Tali risorse sono destinate al finanziamento degli interventi a sostegno della nascita e dello sviluppo di imprese cooperative costituite dai lavoratori per il recupero di aziende in crisi e per i processi di ristrutturazione o riconversione industriale”.