Il Direttore di ABI Giovanni Sabatini, in audizione oggi in Commissione Banche, di fronte ai risultati del noto questionario reso alla stessa Commissione e cioè ad istruttorie ingiustificatamente lunghe, a volte senza fine, (anche per finanziamenti garantiti al 100% dello Stato e senza valutazione del merito creditizio) e tassi di interessi oltre limiti di legge, superiori anche del 40%, ha fornito risposte insufficienti, che rasentano la reticenza. ABI non può astenersi dal dare a tal riguardo un giudizio trincerandosi nel rispetto della “libera concorrenza”; perché solo poche settimane or sono aveva detto ben altro, e perché, come è a tutti evidente, il rispetto della legge e il calcolo della misura massima degli non influiscono sulla libera concorrenza. Lo dichiara il deputato democratico Franco Vazio, componente della commissione Banche e vice presidente della commissione Giustizia.
“Istituti e Gruppi bancari – spiega Vazio - hanno istruito ed erogato migliaia di finanziamenti previsti dal DL liquidità (sino 25.000 euro - ora 30.000 - e sino a 800.000 euro) in pochi giorni e con tassi minimi al di sotto del 1,00% , e di ciò dobbiamo essere molto soddisfatti e grati; ma non possiamo tollerare che, ancora oggi, ci siano delle banche che per motivi ignoti, hanno istruito numeri esigui di richieste, applicato tassi di molto superiori a quelli massimi previsti per legge e in alcuni casi - in prevalenza per le imprese agricole - hanno addirittura inopinatamente ed illegittimamente respinto le relative richieste di finanziamento.
Di fronte a tale quadro inquietante e molto dannoso per le nostre imprese, il centro destra - continua l’esponente dem - anziché schierarsi a tutela di esse, oggi ha preferito prendere le parti delle Banche evocando norme confuse e la mancata concessione di “impunità”, fornendo così un assist straordinario a chi ieri affermava esattamente il contrario. Ci sono Associazioni di Categoria che in questi giorni hanno rilanciato l’idea di presentare esposti alla Magistratura per denunciare questi comportamenti gravi e distorsivi delle regole e delle misure messe in campo dallo Stato.
Credo che sia giunto il momento per dire basta, soprattutto in un momento così delicato, e per dire da che parte si vuole stare; se dalla parte delle imprese, oppure, per altre convenienze, altrove.
Domani sentiremo in audizione ancora il Capo Dipartimento del Vigilanza di Banca d’Italia, ma se non ci saranno novità da parte del sistema bancario sul punto dei tempi di evasione delle pratiche e sulla misura degli interessi applicati – conclude - credo che sia ineludibile la richiesta di intervento della magistratura: la matematica non è un’opinione e le imprese spesso non hanno la possibilità di scegliere”.