“Questo governo si è inventato un decreto di due articoli, detto ‘Sulla gestione dei flussi immigratori’ che è semplicemente un decreto sui ‘naufragi’ e di criminalizzazione operativa delle Ong. Una bandierina da sventolare come il decreto Rave, per dire: ‘Abbiamo fatto qualche cosa’. Un decreto che arriva a febbraio, quando i dati del Viminale non segnalano un aumento particolarmente elevato di sbarchi rispetto allo stesso periodo del 2022 e quindi non tale da giustificare l’urgenza di un decreto legge. Un provvedimento che, non ancora convertito in legge, è stato già contestato dal Consiglio d’Europa, che ne ha chiesto il ritiro. A differenza di Draghi, la presidente Meloni si è ben guardata dal porre il tema di Dublino e della redistribuzione obbligatoria tra i Paesi Ue di chi ha diritto d’asilo, per non urtare le relazioni con i suoi amici sovranisti dell’Est Europa, disponibili ad accogliere solo migranti in base al colore di occhi, pelle e capelli. Noi non facciamo differenze. E' la legge della vita contro quella della morte”.
Così il deputato del Pd, Roberto Morassut, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario del Gruppo Pd sulla fiducia al decreto Ong.
“La ricetta della destra - ha aggiunto - è girarsi dall’altra parte. ‘Se non possiamo fare un blocco navale, che muoiano in mare’. Così è scritto in questo decreto immodificabile da approvare con la fiducia. Colpite le Ong, identificate come l’ostacolo principale a questo irresponsabile e folle schema. Nonostante i numeri raccontino che il contributo delle Ong al salvataggio arrivi intorno al 10%. Le norme di questo decreto - ha concluso - violano i principi del soccorso in mare, del Codice della navigazione, delle convenzioni internazionali, della Carta costituzionale”.