• 19/11/2018

In Commissione nessun rappresentante maggioranza

“Tutti contrari. I sindaci italiani (di ogni colore politico), il garante per l'Infanzia, l'Istituto nazionale per la promozione della salute dei migranti, Save the Children e le associazioni del Tavolo Nazionale Asilo, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l'Ufficio Antidiscriminazioni Razziali (UNAR): tutti contrari al decreto sicurezza che - lo hanno detto loro, pubblicamente - produrrà problemi sociali e di ordine pubblico, minor integrazione, più insicurezza”. Lo scrive su Facebook Marco Di Maio, segretario della Commissione Affari costituzionali della Camera, a proposito del Dl Sicurezza.

“In Commissione Affari costituzionali alla Camera – continua - si sono svolte le audizioni di vari soggetti chiamati a fornire un parere sui contenuti del cosiddetto ‘decreto Salvini’. Unanime il punto di vista: eliminare i permessi di soggiorno per motivi umanitari e smantellare il sistema di accoglienza diffuso sul territorio (lo Sprar) creerà nuovi irregolari e ridurrà le possibilità di una corretta integrazione. Che è l'unico modo che abbiamo per affrontare una corretta gestione dei flussi migratori. Bisogna lasciare tutto così com'è? No, bisogna cambiare diverse cose, potenziando l'equilibrio tra diritti e doveri, unica strada possibile per rendere l'accoglienza sostenibile per chi arriva e per chi da tempo (o da sempre) vive e lavora nel nostro Paese. Diritti e doveri devono viaggiare insieme: con questo decreto si taglia su entrambi i lati. Non va bene”.

“Peccato che ad ascoltare questi pareri autorevoli e rappresentativi in Commissione, non ci fosse nemmeno un deputato di maggioranza. Non dico dovessero esserci tutti, ma almeno uno. Zero assoluto. Un'occasione persa. Anche per quei 19 deputati del Movimento 5 stelle che hanno scritto oggi una lettera al proprio gruppo parlamentare per chiedere una modifica al decreto. Dando ragione a chi - come me e altri colleghi - da giorni cerca di spiegare che questo decreto è sbagliato. Insisteremo finché avremo possibilità di farlo”, conclude.