“Procedere tempestivamente a un rafforzamento nell’area del porto di Genova degli strumenti di contrasto dei traffici illeciti, realizzando all’interno delle Autorità di Sistema Portuale delle vere e proprie centrali di controllo”. Lo chiede Raffaella Paita, capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera, con un’interrogazione ai ministri delle Infrastrutture e degli Interni.
“La Gdf di Genova – spiega - nelle ultime ore ha proceduto, presso il Porto di Genova, al sequestrato di 368 kg di cocaina, per un valore di oltre 100 milioni di euro e oltre 953 mila euro in contanti con conseguente arrestato di tre italiani per importazione di droga dal Sudamerica. Lo scalo di Genova, come sottolineano da tempo le forze di polizia, sembra essere diventato un polo strategico dal punto di vista logistico per il traffico di droga. Dal mese di novembre 2018 quello riportato in premessa è il quinto sequestro di ingenti quantitativi di droga avvenuto proprio presso il porto del capoluogo Ligure. Sono numeri assolutamente preoccupanti che destano allarme sulle dimensioni che ha assunto il traffico di droga e sulla necessità di implementare le misure di sicurezza nell’ambito del terminale portuale genovese. Sempre più spesso nei porti italiani si verificano operazioni importanti di polizia con rilevanti sequestri di quantitativi di droga destinati alle piazze di spaccio. Nella maggior parte dei casi queste azioni sono possibili esclusivamente grazie alle capacità e alle misure di intelligence portate avanti da forze dell’ordine e magistratura”.
“E’ per questo indispensabile, oltre che prevedere un fondo, potenziare anche l’illuminazione e i sistemi di videosorveglianza, al fine di supportare l’azione delle forze dell’ordine con l’obiettivo di aumentare gli standard di sicurezza dei terminali portuali nel combattere il traffico di stupefacenti”, conclude.