“La Terra dei Fuochi uccide, abbiamo le prove. Amara consolazione, avremmo preferito avere torto. Non è più solo una ipotesi la relazione causale, o anche di concausa, tra l'insorgenza di gravi malattie e lo smaltimento illegale dei rifiuti. Ad attestarlo è un rapporto prodotto grazie all'accordo stipulato nel giugno 2016 tra la Procura di Napoli Nord e l'Istituto Superiore di Sanità, reso noto lo scorso 12 febbraio. Per la prima volta l’autorevole ricerca collega senza tema di smentita ecomafie e decessi e prova che l’alta incidenza di gravissime patologie, come il tumore al seno, l’asma, varie forme di leucemie e le malformazioni congenite tra la popolazione delle province di Napoli e Caserta è dovuta allo smaltimento illegale dei rifiuti che continua a martoriare quei territori. La notizia non è “shock”, come molti l'hanno definita, perché chi lavora e vive in quelle terre da anni denuncia a suon di lutti questa situazione. Ma negavano i camorristi, i loro periti e quegli industriali disonesti che con essi facevano affari d’oro. Tuttavia il cancro a Caivano, e nei paesi limitrofi, non ha mai smesso di colpire. In questo tempo di pandemia le cose si sono aggravate. Ci auguriamo altresì che il nascente governo Draghi, data l’attenzione che ha dichiarato per il tema ecologico, si faccia carico di dare queste risposte che coinvolgono non solo una regione la legalità e la salute di un intero Paese”. Lo ha detto in una nota il parlamentare del Partito Democratico Paolo Lattanzio, membro della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Fenomeno delle Mafie.