“Sono molto soddisfatto per l’approvazione oggi della proroga ai tagli dell’editoria. Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato due emendamenti al Milleproroghe che rinviano di due anni l’entrata in vigore dei tagli all’editoria previsti con la manovra del 2019 e, soprattutto, stanziano 2 milioni per il 2021 per Radio Radicale, come richiesto da un emendamento a mia prima firma. Una misura necessaria sulla quale ho lavorato molto: in solitaria mentre ero nel M5S e ora invece insieme a tante colleghe e colleghi del Pd. Lo dico senza timori: per tanto tempo si è soffiato sull’idea che la stampa non fosse da aiutare, che ci fosse una stampa cattiva e vecchia e un web sempre buono. Invece mai come in questa situazione di pandemia è balzato agli occhi come sia importante, per fare un’informazione corretta, avere alle spalle una struttura giornalistica in grado di valutare e scegliere. Qualsiasi sia lo strumento di pubblicazione. In questa situazione soprattutto la stampa locale si è confermata un pilastro fondamentale della nostra vita comunitaria, per la certezza dell’informazione e per l’interazione con i propri territori di riferimento”.
Così in una nota il deputato del Pd Paolo Lattanzio, membro della Commissione Cultura della Camera.
“Oggi - prosegue l’esponente dem - viene dunque sconfessata una misura completamente fuori fuoco del M5S, si dà ossigeno all’editoria e viene riconosciuto il giusto valore alle testate giornalistiche, soprattutto in questa fase così complicata in cui anche questo comparto ha subito i morsi della crisi. Questa proroga è il risultato importante di un percorso lungo di sensibilizzazione di colleghe e colleghi su questi temi che ci ha permesso di passare da posizioni di guerra ideologica iniziali a posizioni sane e mature legate ai cambiamenti di contesto e ai bisogni di un settore economico e culturale fondamentale del paese. Il ruolo della stampa, al pari della riapertura delle librerie ancora in piena pandemia, ha contribuito alla crescita di una consapevolezza diversa e a un approccio nuovo verso questi settori. La situazione e il contesto sono profondamente cambiati rispetto a due anni fa: ora tendiamo a valorizzare l’informazione di qualità, a agevolare gli editori puri, le giovani cooperative, e a intraprendere percorsi nelle scuole di alfabetizzazione all’informazione. Misure che avevamo già inserito in legge di Bilancio e che adesso dobbiamo rafforzare. Perché sono molto importanti gli interventi come questo lato offerta ma abbiamo ancora tantissimo da fare dal lato della domanda, altrimenti non potremo mai avere un circuito virtuoso”.
“Adesso - conclude Lattanzio - ci aspettiamo dal nuovo governo una buona riforma del settore, coinvolgendo non soltanto gli addetti ai lavori ma anche il Parlamento e le commissioni competenti. Intanto son soddisfatto per questo risultato e perché il servizio pubblico di Radio Radicale continuerà a operare”.