“In che modo il governo e il sottosegretario Crimi intendono tutelare e garantire la libertà di stampa?”. Lo ha chiesto Flavia Piccoli Nardelli, deputata del Partito democratico, al sottosegretario all’Editoria Vito Crimi nel corso di una serie di interrogazioni in Commissione Cultura alla Camera.
“Noi – ha spiegato - consideriamo la libertà di stampa non un requisito bensì un prerequisito della democrazia. Nella scorsa legislatura abbiamo per questo lavorato per costruire una legge di tutela dell’informazione, con particolare attenzione alle realtà editoriali presenti sui territori. Sono quelle che più soffrono il momento di difficoltà dovuto alla convivenza di digitale e analogico. Per mettere i posti di lavoro in sicurezza, abbiamo lavorato per sostituire i prepensionamenti con un nuovo tipo di contratto per i giornalisti giovani. E i risultati ci sono stati, con circa 500 nuove assunzioni”.
“Il governo Lega-M5S, da parte sua, oltre a evocare in modo generico gli sprechi del sistema editoriale, si è limitato a minacciare ritorsioni nei confronti della stampa critica con l’esecutivo. Intende tutelare il sistema editoriale razionalizzandone i meccanismi o solo punire le voci meno allienate?”, conclude.