“La disciplina del regime concessorio in materia energetica va completamente ripensata, alla luce delle dinamiche connesse con l’evoluzione della sicurezza nazionale e con l’esigenza di costruire una Strategia Nazionale di Sicurezza nella quale tenere presente che in materia di energia, e di rinnovabili in particolare, il nostro Paese è esposto al rischio di scalate estere, con impatti possibili sulla sovranità nazionale e sull’indipendenza economica della Repubblica.
E’ in atto un deciso attivismo da parte di operatori stranieri, finalizzato alla acquisizione del controllo delle filiere produttive energetiche, con particolare riferimento al comparto delle rinnovabili che -alla luce delle discussioni e delle decisioni conseguenti al G20 e alla COP 26- sono destinate ad acquisire sempre più una centralità e una importanza all’interno di un sistema energetico come quello italiano che presenta elementi di vulnerabilità.
Su tali basi, offrire una sponda oggettiva quanto involontaria a tali attività straniere non deve rientrare nelle conseguenze indotte da una legislazione poco attenta al quadro d’insieme.
Serve pertanto una rilettura profonda dell’impianto normativo del regime concessorio delle rinnovabili, e delle idroelettriche in particolare, dentro un percorso di coerenza con altri regimi concessori statuali con carattere di strategicità (si pensi alla scelta di ri-statalizzare le concessioni autostradali), e sapendo chele scelte odierne incidono in maniera rilevante sul più consistente pacchetto concessorio in capo all’ex monopolistica ENEL, che vedrà la propria scadenza confessoria a breve e che è oggettivamente condizionata dalle scelte odierne.
Se a ciò si aggiunge anche l’esclusione -nel ddl Concorrenza- di ogni garanzia di ritorno in termini di investimenti e di compensazioni ambientali per i territori sui quali insistono gli impianti di captazione, produzione e distribuzione dell’energia idroelettrica, si comprende ancor più l’esigenza di una profonda e più articolata rivisitazione dell’impianto normativo in materia di concessioni ai fini energetico-rinnovabili che il il Parlamento dovrà necessariamente operare, a tutela e a salvaguardia dell’autonomia e della sicurezza nazionale in un settore così strategico e rilevante”.
Lo dichiara in una nota l’on. Enrico Borghi, membro Pd del Copasir e responsabile sicurezza della segreteria nazionale del Partito Democratico.