“La crisi pandemica ha comportato per le imprese una crisi di liquidità e una crisi di fatturato. Sulla crisi di liquidità il Governo è intervenuto bene con le garanzie pubbliche sui finanziamenti. Sul recupero del fatturato la ripresa sarà lenta e per molte imprese il bilancio 2020 risulterà in forte perdita. Alla fine dell’anno molte imprese chiuderanno con un meno 40 -50 -60 -70% rispetto al loro fatturato del 2019 con una grave perdita nel bilancio 2020 nonostante risparmi e ammortizzatori sociali. Quando saremo a giugno del 2021 e si chiuderanno i bilanci del 2020 moltissime Pmi dei settori più colpiti (commercio dettaglio, turismo, servizi, ecc) avranno perdite molto superiori al capitale sociale e a quel punto i soci dovranno o coprire la perdita con propri finanziamenti o portare i libri in Tribunale. Insomma moltissime aziende si troverebbero dentro un incrocio pericoloso da una parte devono finanziarsi accedendo ad un prestito garantito dalla Stato ma sempre da restituire e nel contempo devono prevedere di coprire le perdite di bilancio immettendo nella società proprie risorse economiche”.
Così il deputato del Pd, Gianni Dal Moro.
“Si tratta - aggiunge - di una doppia esposizione finanziaria difficile da sopportare per molte Pmi. La strada di portare i libri in tribunale si potrebbe manifestare come la necessaria conseguenza. Probabilmente centinaia di migliaia, forse un milione di imprese, circa il 15% delle Pmi, potrebbero fallire con costi sociali per il Paese immani portando in catena tutti i fornitori e dipendenti coinvolti. Occorre intervenire subito nel Dl Rilancio aiutando le imprese con una norma che intervenga a superare l’eccezionalità del periodo con strumenti che incidano non solo sul piano finanziario (finanziamento), ma anche su quello economico forzando solo per il bilancio 2020 le regole contabili. Le proposte non mancano - conclude - serve la volontà politica”.