• 03/03/2017

“La corte di Strasburgo ha condannato l’Italia per non aver evitato l’ennesima tragedia famigliare che poteva essere fermata. C’erano state denunce per oltre un anno, ma nessuno interviene fino all’episodio finale: l’uomo, ubriaco, si scaglia contro la donna e uccide il figlio accorso per difenderla.  Ora, però, pongo una domanda alla nostra magistratura: al ministero dell’Interno sono a disposizione da oltre un anno una ventina di cosiddetti braccialetti antistalker, l’unico strumento che sin qui, nei Paesi dove è utilizzato, ha azzerato i femminicidi. Perché in Italia non li usiamo? Perché dobbiamo permettere che avvengano ancora omicidi quando possiamo evitarli?”.

Così la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Alessia Morani, in un post pubblicato sul suo profilo FaceBook.

“Di venti braccialetti antistalker a disposizione dei magistrati - aggiunge la deputata Dem - uno solo è stato adottato in sperimentazione a una coppia di Murano, per essere poi ritirato, contro la volontà della donna, perché il giudice ha deciso che ‘lo strumento era troppo invasivo’. È una cosa che grida vendetta, e non basta sciacquarsi la coscienza sulla retorica dell'8 marzo. Sono stanca di scarpette rosse e della macabra contabilità sulle morte ammazzate ogni anno”.

Di questi temi si parlerà martedì alla Camera, alle ore 11.30 nella Sala delle Conferenze, con Alessia Morani, la giornalista Ilaria Bonuccelli e la diretta testimonianza di alcune donne che hanno subito violenza.