“Il governo dia rapida attuazione al decreto di riparto dei 40 milioni a disposizione delle opposizioni che il Parlamento ha deciso di impiegare per il contrasto alla violenza maschile sulle donne e la ministra Roccella venga in Aula a riferire su questa grave inadempienza. A tutt’oggi, come ha denunciato la vicepresidente dell’Anci al termine dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne, a distanza di quasi otto mesi dall’approvazione della Legge di bilancio 2024 che ha previsto 10 milioni di euro per sostenere il percorso di uscita dalla violenza, non è stato ancora adottato il decreto di riparto delle risorse alle regioni per il reddito di libertà. I dati Inps al 31 maggio 2024 mostrano come su 6.489 domande presentate agli sportelli comunali dalle donne vittime di violenza solo 2.772 richieste sono state evase. Addirittura 3.026 donne non hanno ricevuto risposta. Questo vuol dire che oggi, quando sono già 25 le vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno, le donne che subiscono violenza e che provano ad uscirne non trovano nello Stato il supporto necessario e sono costrette a tornare a casa, perché non hanno autonomia economica per sé e per i propri figli”.
Così la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio, intervenendo in Aula per chiedere un’informativa urgente da parte della ministra delle Pari opportunità e della Famiglia, Maria Roccella. Sulla questione la capogruppo Pd in commissione Femminicidio annuncia un’interrogazione urgente insieme alle colleghe Forattini e Ferrari.
“Sono passate solo poche ore - aggiunge - dall’approvazione unanime in commissione Femminicidio della ricognizione sulle norme di contrasto alla violenza di genere, fra cui si trovano anche queste misure che però non hanno avuto ancora attuazione. La stessa commissione che ha deciso di mettere al primo punto di lavoro il tema della violenza economica 4 della libertà delle donne. Se non arrivano quei soldi alle donne maltrattate - conclude - la violenza economica privata familiare si amplifica e diventa violenza economica di Stato”.