“L'irpef è l'imposta cardine del nostro ordinamento è quella che serve più di tutte per il finanziamento dei beni pubblici ha nella sua base imponibile più dell'85% dei redditi di lavoro dipendente e di pensione. Quindi la progressività nel nostro sistema è realizzata soprattutto su questi redditi. Gli altri redditi, finanziari, da capitale da terreni e gli affitti, sono stati via via portati fuori. Quindi noi abbiamo un sistema che è caratterizzato da una profonda ingiustizia.Questa riforma non interviene assolutamente su questo punti. È descritta come una riforma epocale che riporta l'equità e invece approfondisce questa distanza perché porta altri redditi fuori dall'irpef”. Lo ha detto la deputata del gruppo Pd- Idp, Maria Cecilia Guerra., economista ed ex sottosegretaria al Mef, ai microfoni di Radio Immagina, in merito alla riforma fiscale varata ieri dal governo.
Poi - evidenzia l’ex sottosegretaria al Mef - si racconta una bugia colossale e cioè che ridurre il numero degli scaglioni sarebbe una semplificazione. Ma riducendo il numero degli scaglioni appiattiamo l'imposta e quando appiattisci l’imposta verso la Flat tax tu fai il regalo più grosso alle persone che hanno i redditi più alti non necessariamente ricchissimi, agli altri restano le briciole. Ma perché dobbiamo mettere dei soldi per persone che non ne hanno assolutamente bisogno, le quali, se contribuissero anche un pochino di più al welfare, al benessere collettivo, non ne soffrirebbero un modo particolare? Tutti devono essere chiamati a partecipare in base alla regola base della Costituzione, cioè contribuendo di più se hanno più possibilità e secondo un'altra regola fondamentale che sarebbe a parità di reddito si paga tutti uguali”.