“Dalle parole di Bagnai sulla flat tax si comprende il primo obiettivo del nuovo governo giallo verde: confondere tutto per non cambiare niente”. Lo dichiara Maria Chiara Gadda, deputata del Partito Democratico, per commentare le parole del senatore Alberto Bagnai sulla flat tax.
“Non era difficile immaginare – spiega- che quando si fosse trattato di passare dal comodo pulpito del populismo alle proposte concrete avremmo assistito a tentennamenti, dilazioni, distinguo, ai primi ‘sì ma non ora’ con cui purtroppo ho paura che dovremo iniziare a convivere. Certo dire che si vogliono abbassare le tasse e risolvere il problema della povertà è ancora troppo generico e fin troppo condivisibile da chiunque. Il balletto delle cifre dietro la Flat Tax o dietro il nebuloso condono fiscale che porta il tranquillizzante nome di ‘pace fiscale’, dovrà ora cedere il passo alla realtà e si dovranno far quadrare i conti pubblici. Preoccupanti le dichiarazioni del neo ministro dell'economia, che vorrebbe far scattare l'aumento Iva per finanziare la Flat Tax, con buona pace delle fasce di reddito più basse che oggi applicano aliquote reali di gran lunga più basse di quelle proposte con la Flat Tax. Si fa fatica a capire perché l'Iva dei meno abbienti dovrebbe finanziare la riduzione delle aliquote più alte che passeranno dal 43 al 20 per cento”.
“Non stupisce allora che già da oggi circolino dichiarazioni da parte di esponenti del governo giallo verde in cui si paventa il rinvio al 2020 della Flat tax. Bagnai contraddice Tria, poi arriva anche Claudio Borghi a smentire Bagnai. Facciano pace con se stessi, e per buona pace degli italiani decidano se avviare il cambiamento tanto decantato oppure se abbandonarci alla confusione”, conclude.