“Che fine hanno fatto 46 dei 48 milioni di euro confiscati alla Lega dalla procura di Genova? Esistono profili di illegalità nell’arrivo e la rapida dipartita di oltre 24 milioni di euro su un conto aperto dalla Lega presso la filiale Unicredit di Vicenza? E’ vero che circa dieci milioni di euro sarebbero finiti alla Sparkasse di Bolzano, il cui presidente Gherard Brandstatter è in affari con l’avvocato Domenico Aiello a lungo consulente della Lega? E’ legittimo l’acquisto di obbligazioni della General Electric, della spagnola Gas Natural, di Mediobanca, Enel, Telecom e Intesa Sanpaolo e Arcelor Mittal (il gruppo siderurgico indiano che ha acquisito Ilva), visto che la legge 96 del 2012 vieta ai partiti di effettuare investimenti in titoli? Che giudizio si ha del finanziamento, che sarebbe opera dell’imprenditore Parnasi, peraltro oggi tratto in arresto come conseguenza di altra inchiesta in corso a Roma, erogato a favore della Onlus ‘Più Voci’ e si intende verificare l’effettiva rispondenza a criteri di onlus di questa associazione culturale? Corrisponde al vero che tale onlus avrebbe successivamente trasferito fondi a società di proprietà della Lega, come appeso in articoli di stampa?”.
Sono alcune delle domande alle quali chiede risposta l’interpellanza parlamentare, primi firmatari i deputati Dem Emanuele Fiano e Alessia Rotta, come membri Presidenza gruppo, e sottoscritta da molti altri deputati Pd, rivolta ai ministri dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze, e del Lavoro, alla luce delle notizie stampa riportate da l’Espresso, da “La Stampa” e “Il Fatto Quotidiano”, tra l’altro su un report della Banca d’Italia codificato come “operazione sospetta”.