• 11/01/2022

"Questa proposta di legge riguarda l’insegnamento e la formazione e tiene conto che si opera in un momento eccezionale, caratterizzato da pandemia, calo demografico, uso ed abuso della didattica a distanza, disagi psicologici, con la necessità, quindi, di affrontare il cambiamento con strumenti adeguati. Questa legge è un’occasione per ripensare temi che fanno parte della nostra sensibilità culturale, che sono legati profondamente ad una concezione della “persona” di antica tradizione in cui mi riconosco. Fondamentale è trattare questo tema all’interno delle politiche scolastiche. Dobbiamo considerare un bambino nella complessità del suo essere, nella ricchezza di saperi e competenze da un lato, senza dimenticare l’intelligenza emotiva che lo individua dall’altro. Questa legge offre un buon esempio di sperimentazione pensata e strutturata, capace di offrire buone prassi (penso alla sperimentazione fatta nella provincia di Trento dove per omogeneità sociale e per i buoni risultati scolastici generalizzati era più facile analizzare il ruolo reciproco delle abilità non cognitive su quelle cognitive) e di rendersi consapevoli che è fondamentale sempre per tutti questi processi la formazione dei docenti.
Proprio su questo, questa proposta di legge, interviene: sulla formazione degli insegnanti.
Come tutti sappiamo questo è uno dei problemi più seri della nostra scuola.
Certo, tante sono le criticità che la affliggono: dall’organico Covid ai Dsga, dal rinnovo del contratto all’assorbimento del precariato, ma se c’è un tema condizionante per il futuro è proprio quello della formazione degli insegnanti.
E come in un mosaico noi lo affrontiamo, con buone sperimentazioni e con best practice.
Solo partendo da queste considerazioni potremo far fronte a quell’impoverimento di tutte le dimensioni del processo formativo che si è verificato in questi 14 mesi di pandemia. Lavoreremo quindi a questa proposta di legge consapevoli dell’aiuto che una riflessione di questo genere può portare alla scuola italiana". Lo ha detto in Aula la deputata del Pd, Lucia Ciampi, dichiarando il voto favorevole del gruppo Pd alla mozione sull'istruzione e la formazione professionali degli insegnanti.