“A quanto riportato pubblicamente, Giuseppe Fiore, il leader di Forza Nuova, in occasione della inaugurazione di une sede di quella organizzazione, ha detto, fra l’altro: ‘La virata verso le posizioni nostre nel mondo è sempre più forte (…) Oggi è cambiato qualcosa, dal 4 marzo c’è stato uno spostamento dell’Italia e della politica su posizioni nostre’. E ancora, riferendosi al dopo 4 marzo: ‘Non solamente l’Italia si riscopre un Paese non più antifascista e con un’impostazione nazionale (…) Oggi noi abbiamo un governo che riecheggia le nostre tesi. Conversioni? Certamente ci sono conversioni, pensate a quello che fu il fascismo: iniziò con un socialista internazionalista (Benito Mussolini, ndr) che poi si convince che l’internazionalismo era sbagliato, si converte al nazionalismo e quindi crea il fascismo. E quindi possono esserci in questo momento forti conversioni da parte di persone che vedono in quello che noi abbiamo detto costantemente in 20 anni un nuovo punto di riferimento’.
Ritengo queste parole molto gravi, che mettono in discussione la stessa natura della nostra democrazia, fondata sull’Antifascismo e sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Chi oggi governa il Paese, 5 Stelle e Lega, dovrebbe rispondere con parole chiare, respingendo anche l’evidente scelta di Fiore di aprire con loro una interlocuzione politica, in nome della scelta di rinnegare il valore fondante dell’Antifascismo. Intendo assumere una iniziativa di sindacato ispettivo nei prossimi giorni, per chiedere al governo parole chiare in merito”.
Così il deputato Dem Andrea De Maria, dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd e già sindaco di Marzabotto.