“Oggi insieme a colleghe e colleghi del Pd ho partecipato ad un incontro con una delegazione di Msf di ritorno da Gaza. Ne sono uscita sconvolta per il racconto della strage di civili di proporzioni enormi che si sta consumando nella Striscia. I sanitari italiani ci hanno detto che gli ospedali rimasti aperti o parzialmente funzionanti sono 13 su 56, che i tank israeliani bloccano l’accesso a molte strutture sanitarie e quando i militari entrano arrestano il personale e i medici palestinesi che sono presenti. Nessuna possibilità di portare dentro la striscia di Gaza materiale per costruire ospedali da campo. Dall’ottobre scorso manca l’elettricità. Le persone non uccise dalle bombe sono uccise, e lo saranno sempre di più, dalle malattie non curate e dalle epidemie, anche a causa della mancanza di acqua pulita e cibo, dalle fogne a cielo aperto e dalla promiscuità. Secondo le Convenzioni di Ginevra, i civili in tempo di guerra godono di protezione, così come i malati e i feriti, nonché il personale medico, gli ospedali e le strutture sanitarie mobili. In nessun caso possono essere oggetto di attacchi e prenderli di mira è considerato un crimine di guerra. Medici senza frontiere dice che la novità unica di questo conflitto è l’impossibilità per la popolazione di scappare e mettersi in salvo. Gaza è un luogo sigillato: non si può uscire ne entrare. Al momento nella Striscia non ci sono nemmeno le condizioni minime per parlare di operazione umanitaria, essendo i bisogni enormi e gli aiuti ormai quasi inesistenti. Mentre la produzione interna di prodotti alimentari è distrutta. Serve un cessate il fuoco immediato, il governo italiano non può delegare ad altri, faccia la sua parte”. Così la deputata democratica, Sara Ferrari.