“La commissione insediata dalla ministra della Giustizia sulla crisi di impresa, di cui i giornali danno notizia oggi, è certamente autorevole e qualificata. Gli obiettivi che le sono stati assegnati mi paiono condivisibili: correggere il codice della crisi alla luce della nuova direttiva europea, valutare il differimento di alcune parti in ragione dell'attuale crisi economica. Mi pare però altrettanto opportuno ricordare che il codice della crisi è figlio di un lungo lavoro iniziato nella scorsa legislatura con la commissione Rordorf, che ha portato a un disegno di legge delega istruito, affinato e condiviso largamente in Parlamento, e si è poi concluso con l'emanazione dei relativi decreti delegati in questa legislatura. Un lavoro lungo e approfondito delle istituzioni che ha portato a un codice della crisi innovativo e ambizioso, che punta ad una emersione tempestiva delle situazioni di difficoltà a tutela delle imprese, del lavoro, del mercato. È bene ricordarlo, perché siano ben chiari i confini, che per quanto mi riguarda hanno anche natura e valenza politica, entro cui la commissione tecnica insediata al ministero dovrà muoversi”.
Così il capogruppo dem in commissione Giustizia alla Camera, Alfredo Bazoli.