“Oltre a miraggi e molta demagogia, solo tante brutte idee per riformare la giustizia”. Lo afferma Franco Vazio, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, dopo l’audizione di oggi del ministro Alfonso Bonafede.
“Sul civile poche idee, anche mutuate da altri - prosegue Vazio - ma molto confuse, ricche solo di luoghi comuni. Per quanto riguarda la riforma fallimentare, il ministro vuole una rivisitazione e quindi si ricomincia da capo. Sul penale, mi verrebbe da commentare: legalità e garanzie per un “giusto processo”… chi sono queste sconosciute? Insomma, forma e buone maniere mostrata da Bonafede ma nella sostanza un’idea della giustizia che riporta le lancette dell’orologio ad anni bui dove le parti in un processo non erano sullo stesso piano, dove le garanzie dell’imputato erano assai flebili, dove la presunzione di innocenza cedeva alla supposizione di colpevolezza. Sarebbe un grave errore annullare le riforme fatte e avviate negli ultimi 5 anni, anche quelle apprezzate dagli operatori del diritto. La cancellazione della prescrizione (forse dopo la sentenza di primo grado) avrebbe come effetto da un lato che gli imputati possano essere tenuti sulla graticola per 30 anni ed oltre e dall’altro che i cittadini non siano in condizione di sapere chi abbia rubato, chi sia innocente, chi debba restituire il maltolto. Infine durissima, a parole, la lotta ai reati contro la Pubblica Amministrazione, ma nei fatti alla mia interrogazione sulle parole dell’avv. Lanzalone (arrestato nell’inchiesta Roma- Parnasi) che coinvolgevano i rapporti di quest’ultimo con il M5S e la nomina a ministro di Alfonso Bonafede neanche un accenno e nessuna voglia di rispondere né in Commissione né in Aula. Buona fortuna Italia!”