“Il Presidente Conte ha fatto bene, come d’altronde aveva chiesto anche il Partito Democratico, a scegliere di parlamentarizzare la crisi. Era necessario verificare subito l’esistenza di una maggioranza politica e permettere a ciascuna forza e a ogni singolo parlamentare di assumersi, con trasparenza, le proprie responsabilità di fronte al Paese. Diciamo la verità agli italiani: la crisi è stata provocata dal narcisismo esasperato e dall’irresponsabilità di pochi. A chi in queste ore lancia messaggi più distensivi, rispondo che avrebbe dovuto pensarci prima. Aver fatto dimettere le Ministre è stato un errore molto grave. La rottura è profonda anche perché dettata dalla volontà di Renzi di prefigurare per il suo partito una prospettiva politica diversa da quella per la quale lavorano il PD e il resto della coalizione. Non è un mistero che l’obiettivo sia quello di far saltare il Partito Democratico per realizzare anche in Italia quello che Macron ha fatto in Francia con il partito socialista. Certo, non ci è riuscito e non ci riuscirà, le urne non gli hanno dato ragione, Italia Viva è ferma sempre al 2% mentre il PD ha riacquistato una sua centralità nel panorama politico italiano ed europeo”.
Così il vicepresidente dei deputati Pd, Michele Bordo, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio.
“La maggioranza - ha aggiunto - dovrà finalmente diventare una coalizione politica. Anche noi vediamo i limiti e i problemi che questa alleanza presenta, ma siamo anche consapevoli che questa coalizione è l’unica base dalla quale possiamo partire per costruire e poi allargare un’alternativa valida e competitiva rispetto alla destra sovranista. Noi abbiamo provato fino all’ultimo momento utile ad evitare la crisi. La disponibilità data dal Presidente Conte, frutto anche della nostra insistenza, al patto di legislatura e al tavolo per far ripartire l’azione di governo meritava una risposta diversa, non l’irresponsabilità della rottura. Il PD non è disponibile a qualsiasi soluzione pur di evitare le urne. Per noi non ci sono alternative a questo governo e siamo contrari ad ogni ipotesi di Esecutivo che coinvolga la destra sovranista. Quello che succederà in questi due giorni di dibattito parlamentare per noi è fondamentale. Non ci interessa il mercato dei singoli parlamentari. Alla luce del sole, in Parlamento, ci rivolgiamo a quelle sensibilità moderate ed europeiste che fanno fatica a sopportare l’egemonia della destra sovranista di Salvini e Meloni. A queste forze - ha concluso - diciamo che questo è il momento di venire fuori per il bene del Paese e contribuire alla costruzione di un’alternativa al campo sempre più estremista della destra italiana”.