“Gli italiani hanno e avranno sempre più chiaro chi, in uno dei momenti più difficili del Paese, ci ha fatto precipitare in una situazione ancora peggiore. Oltre alla perdita di credibilità internazionale, quello che è successo è politicamente e istituzionalmente quanto meno imbarazzante, preoccupante, insensato, chi ha voluto sfasciare tutto per il proprio tornaconto, inseguendo i sondaggi al posto di essere attento ai bisogni delle persone, delle famiglie, delle imprese, al tessuto economico e sociale in grandissima e vera difficoltà, lascia il Paese in un autunno devastante: è in pericolo la seconda tranche del Pnrr, parliamo di venti miliardi di euro destinati alla nostra realtà produttiva o almeno di quelle regioni che sono state in grado di presentare progetti all’altezza. Purtroppo prendo atto che la Regione Sicilia non ha brillato per capacità di progettazione. Passeggiare tra gli scaffali dei supermercati è diventato un incubo, mettere il carburante nelle automobili un delirio, come pagare le bollette dell’energia, uno dei fattori che di fatto ha comportato la chiusura di tante imprese, per non parlare della capacità di spesa di privati e di aziende, che stanno falcidiando il cosiddetto popolo delle partite Iva (è come se i nostri introiti si fossero all’improvviso dimezzati). A fronte di questa gravissima crisi il governo Draghi stava lavorando per cercare una mediazione tra libero mercato e razionalizzazione dei prezzi, tra concorrenza e welfare. Bene, questi strumenti con i quali si potevano e si stavano contrastando le difficoltà quotidiane degli italiani sono state tolte al governo in nome di una sbavante voglia di potere, con una livida e isterica voglia di sfasciare tutto al grido di tanto peggio tanto meglio, che mi ricorda la scena finale del film 'In nome del popolo italiano', con un mesto Ugo Tognazzi di spalle che passeggia tra una ‘tifoseria’ che dà fuoco alle automobili, impazzita di gioia devastatrice”.
Così il deputato dem, Santi Cappellani.
“Per quanto mi riguarda - aggiunge - le parabole delle forze politiche che hanno causato tutto questo, mi rinforza nella convinzione delle scelte che ho fatto in questa legislatura, che sono state dolorose ma anticipatrici. Il Partito Democratico è stata l’unica formazione politica che si è dimostrata non solo coerente e leale, non solo con i ‘patti’ ma anche con quanto promesso agli elettori e infine con se stessa, mentre intorno si assisteva esterrefatti a slalom di pensiero che avevano un solo obiettivo: ‘campagna elettorale’, a discapito degli italiani. Infine una riflessione sulla Sicilia. I problemi sul tavolo sono: siccità, anzi, in realtà siamo ben oltre, siamo alla desertificazione; agricoltura in ginocchio, allevamenti idem, flusso turistico in aumento ma introiti diminuiti (la Sicilia è diventata troppo cara, le famiglie, comprensibilmente, scelgono un panino), spiagge vuote tranne per i week end (sono finiti i tempi di “montagna al mattino, mare al pomeriggio, il carburante costa e vedere le nostre attrattive culturali, per fortuna, è gratis, bastano già occhi), infrastrutture (stradali ed energetiche) inadeguate e arcaiche, gestione rifiuti imbarazzante, coesione sociale esplosa, e mi fermo qui. Gli Italiani, e i siciliani - conclude - sapranno a chi addebitare le responsabilità”.