“Salvini ha ottenuto quello che ha sempre voluto: un rapido ritorno alle urne per capitalizzare i consensi frutto di una campagna elettorale permanente. Per realizzare il suo obiettivo sta mettendo a rischio la tenuta democratica del Paese, esasperando e aggravando un clima già teso” Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria del gruppo Pd alla Camera.
"Il M5S pur di andare al governo ha sottoscritto un programma di destra a chiara trazione leghista e – sottolinea - sarebbe stato disposto anche a sostenere Paolo Savona, che è stato presidente di Impregilo, di Gemina, del Consorzio Venezia Nuova che si è occupata del Mose e membro di Bilderberg. Ora è travolto dalla spregiudicatezza del leader della Lega. Il Presidente Mattarella negli ultimi giorni, nel tentativo di far partire un governo politico, non si è opposto neppure alle forzature istituzionali giallo-verdi, ma ha legittimamente esercitato la sua prerogativa prevista dell'art. 92 della Costituzione”. “Salvini, pur di andare a votare, ha rinunciato all'opportunità che il suo numero due Giancarlo Giorgetti, che il presidente Mattarella avrebbe accettato senza riserve, diventasse il Ministro dell'Economia. Quando il leader leghista ha trovato un capro espiatorio da sacrificare sull'altare della prossima campagna elettorale, ha fatto l'agognato passo indietro – conclude Rotta - per evitare la prova di governo che lo avrebbe costretto a dire la verità agli italiani sulle sue irrealizzabili promesse elettorali"