• 10/06/2021

“Il grado di civiltà di una società si misura dalle sue politiche per l'infanzia, così come il grado di lungimiranza politica di un partito. Perché i ragazzi e le ragazze non sono il nostro futuro, come si dice sempre, ma il nostro presente e adesso, soprattutto dopo le disuguaglianze acuite dalla pandemia, bisogna avere il coraggio di immaginare politiche per l’infanzia che siano concrete. Il segretario Letta ha parlato di centralità politica di questo tema e noi siamo soddisfatti perché non deve essere solo trattato in maniera emergenziale ma deve essere centrale. Mettere al centro l’infanzia è una rivoluzione culturale, vuole dire che questo tema non deve più appartenere solo alla Commissione Affari Sociali o Cultura, ma deve essere centrale per la Commissione Bilancio, Finanze, Ambiente. Se non portiamo avanti questa chiave di lettura all’interno di tutta la politica italiana rischiamo di perdere una grande occasione. Il Pd è l’unico partito in grado di operare questa rivoluzione culturale, di parlare questo linguaggio. Abbiamo portato recentemente in aula una mozione in 23 punti che impegna il Governo a delle misure da prendere sull’infanzia. Abbiamo il merito di aver fatto entrare questo tema nell'agenda politica. Ora sarebbe utile al più presto, come fanno molti Paesi con politiche avanzate su questi temi, introdurre la valutazione d’impatto di ciò che viene realizzato nelle politiche pubbliche a partire dall’effetto che queste hanno per i bambini e le bambine. Urgente pensare a un modello simile per l’Italia. Il Pd ha dimostrato di voler prendere fortemente in carico questa questione.”

Lo ha detto il parlamentare del Partito Democratico Paolo Lattanzio, responsabile Intergruppo Parlamentare Infanzia e Adolescenza, concludendo il convegno "Infanzia ai margini? Diritto alla salute e disuguaglianze".  

Tags: