“L’intervento di oggi del vicepresidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, Simone Pillon, in occasione dell’audizione dei rappresentanti del Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia (Cismai), è paragonabile ad un’arringa di una pubblica accusa durante un processo. Un atteggiamento inquisitorio nei confronti delle audite che non può essere accettato da chi, nella commissione, svolge un ruolo istituzionale nella presidenza. Ribadisco all’onorevole Pillon, come ho fatto in aula, che non esiste alcun ‘sistema Bibbiano’, se non nelle ricostruzioni di certa carta stampata. Ci sono pochi casi da valutare, tra l’altro in numero minore rispetto ad altre zone d’Italia, e su cui sta indagando la magistratura. Non c’è, dunque, un presunto ‘bubbone’ e non tocca certo a noi, al Parlamento, valutare se ci sia o meno. Ma, soprattutto, non deve essere questa commissione a creare o alimentare una informazione errata, lasciando intendere che ci sia già stata una conclusione processuale finale. Né, infine, spetta a noi criminalizzare in maniera strumentale il miglior sistema di sostegno dell’infanzia esistente nel Paese e, cioè, quello che abbiamo a Reggio Emilia e in Emilia Romagna”.
Così Paolo Siani, pediatra e deputato del Pd, capogruppo Pd della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, in un commento a margine dell’audizione dei rappresentanti del Cismai.