• 17/09/2020

Oggi l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha raccomandato limiti stringenti per il gruppo delle principali sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) assimilabili attraverso acqua potabile e alimenti. Per la prima volta l'Efsa ha valutato il rischio per la salute della miscela dei quattro Pfas più comuni, fissando la nuova dose settimanale tollerabile a 4.4 ng/kg di peso corporeo alla settimana. Questa decisione segna un passaggio molto importante nella battaglia in favore della legalità e della sicurezza sanitaria”.

Lo dichiara Alessia Rotta, presidente della Commissione ambiente della Camera.

“Nella scorsa legislatura il nostro governo è stato l'unico a fare qualcosa di concreto in materia di Pfas. Abbiamo, infatti, destinato 80 milioni per costruire condotte alternative e offrire acqua potabile alle centinaia di migliaia di persone che vivono tra Verona, Vicenza e Padova e hanno solo acqua inquinata dall'azienda chimica Miteni. Inoltre abbiamo istituito sei nuovi ecoreati, e grazie a quelle disposizioni di legge più stringenti i responsabili dell'inquinamento come la Miteni potranno essere portati a processo e messi di fronte alle proprie responsabilità. Eviterò di fare il lungo elenco di tutto quello che la regione Veneto non ha fatto, però alcune cose non possono essere taciute. La Regione non ha ancora costruito le condotte (già finanziate) e si è limitata a costituirsi parte civile al processo quando avrebbe dovuto vigilare sugli scarichi dell’azienda di Trissino. La solita tecnica dello scarico di responsabilità a cui Zaia ci ha abituato, e che non è accettabile. Bisogna dare risposte chiare e cure adeguate a chi oggi ha Pfas nel sangue. Noi, come dimostrato dai fatti, continueremo queste battaglie”.

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