• 17/06/2025

"L'Iran sarà libero, ma grazie alle sue figlie e ai suoi figli, non con la violenza esterna ma con la forza di una società civile che continua a resistere". Sono le parole di Parisa Nazari e Shady Alizadeh, attiviste iraniane del movimento "Donna, vita, libertà" in Italia in un appello pubblicato oggi su La Stampa
La democrazia è un processo politico e culturale: non si impone con le bombe e uccidendo civili innocenti. Ce lo insegna la storia recente: tutte le volte che il cosiddetto "Occidente" ha tentato di "esportare la democrazia" o ribaltare regimi autoritari con i bombardamenti i risultati sono stati disastrosi. Penso all'Iraq, all'Afghanistan, alla Siria, alla Libia.
L'aggressione arbitraria nei confronti del regime totalitario di Khamenei voluta dello stesso Netanyahu già accusato di crimini di guerra per lo sterminio in corso a Gaza, non solo destabilizza ulteriormente un'area, il Medio Oriente, già poco stabile, ma rischia di ricompattare la società iraniana che ora si sente minacciata oltre che dagli ayatollah anche dai missili israeliani. E' quello che ci stanno dicendo molto chiaramente, in queste ore, attiviste e attivisti iraniani e noi dovremmo ascoltare la loro voce. Se l'obiettivo è, davvero, un Iran libero e democratico, le bombe si devono fermare.
Ma l'obiettivo di Netanyahu non è questo e non è neanche la difesa di Israele, dato che le voci su una possibile arma nucleare iraniana si susseguono da 40 anni. Ha arbitrariamente scelto di bombardare l'Iran alla vigilia del sesto round di negoziati tra Teheran e Washington proprio sul nucleare e del vertice Onu per il riconoscimento dello Stato di Palestina facendo saltare entrambi gli appuntamenti e oscurando lo sterminio in corso a Gaza. Una scelta cinica a spese della popolazione civile iraniana e israeliana". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.