“Da quando l’Istat ha diffuso i dati sul Pil del secondo trimestre (crescita zero) e i dati sull’aumento dell’occupazione, la maggioranza, in particolare M5s e soprattutto il suo capo politico e pluriministro Di Maio, ha cominciato a far squillare le trombe e a innalzare il gran pavese. Purtroppo queste letture trionfalistiche si scontrano con la dura realtà dei numeri. Sul Pil le chiacchiere stanno a zero, come appunto anche la crescita acquisita per il 2019. Sui posti di lavoro occorre invece segnalare alcuni elementi: 1) il mancato conteggio tra i disoccupati dei cassintegrati a zero ore, ben 139mila lavoratori nei primi sei mesi 2019, con un incremento di oltre il 16% sullo stesso periodo 2018, dopo che per un decennio si era avuto un costante calo; 2) il boom del ‘part-time involontario’, con il taglio di orario e retribuzione obbligato per evitare licenziamenti o cassa integrazione, che ha raggiunto quota 20,4% sul totale degli occupati, con il contestuale crollo delle ore occupate (meno 550 milioni rispetto al 2007). Un fenomeno che coinvolge soprattutto le donne, visto che oltre il 50% delle assunzioni di lavoratrici donne in Italia è a tempo parziale. Nulla da festeggiare, dunque. Ma solo la presa d’atto degli ultimi risultati di un governo morto a sua insaputa e che sta trascinando il Paese nel tunnel della decrescita infelice”.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Dem in commissione Lavoro alla Camera.