“Inizia oggi al Senato, dopo oltre un anno e mezzo di stallo, la discussione generale sullo ius soli, provvedimento molto atteso dal paese e che potrebbe consentire a migliaia di ragazzi nati e/o cresciuti in Italia di sentirsi finalmente parte integrante del loro paese. Perché di questo stiamo parlando, di cittadini italiani ai quali manca solo il riconoscimento formale dal momento che hanno studiato qui, parlano la nostra lingua e i genitori lavorano e pagano le tasse come tutti noi. I giovani nati in Italia o arrivati in tenera età sono cresciuti dentro la cultura italiana, sono loro stessi portatori di tale cultura, potenziali mediatori culturali e commerciali con i paesi di origine”.
Così commenta la deputata del PD Marilena Fabbri, relatrice del provvedimento alla Camera, l’avvio della discussione al Senato della legge sulla cittadinanza.
“L'Italia è il secondo paese al mondo per indice di vecchiaia, vive da anni un calo demografico, ed ha un rapporto nati/morti pari a quello del biennio 1918/1919.
Lo Ius Soli serve all'Italia!
L'Italia ha bisogno della popolazione straniera che ha scelto l'Italia per realizzare il suo progetto di vita, che qui ha fatto studiare i suoi figli e ha deciso di rimanere per produrre ricchezza. L'8% della ricchezza italiana, pari a 120 miliardi di euro/anno, è prodotta da cittadini stranieri che vivono e lavorano in Italia regolarmente, sono contribuenti fiscali, contribuiscono a pagare il nostro sistema di welfare e pagano le pensioni a molti italiani. Da sempre, le leggi per il riconoscimento della cittadinanza di un paese rispondono a criteri di civiltà ma anche a politiche economiche.
Da paese di migranti siamo diventati da paese di immigrazione, abbiamo bisogno di adeguare le nostre leggi.
Pensare di fare politica cavalcando la paura anziché proporre soluzioni è da irresponsabili. Mi auguro – conclude l’on. Fabbri – che il Senato possa in tempi congrui procedere con l’approvazione definitiva della legge sulla cittadinanza”.