"Alla Corte penale internazionale dell'Aja, giudici, procuratori e avvocati sono determinati a continuare il lavoro che stanno portando avanti, i tanti casi in cui sono impegnati, nonostante le pressioni internazionali e le minacce di cui sono oggetto". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo a margine della visita di questa mattina alla Cpi insieme a una delegazione composta da 20 tra parlamentari ed euro parlamentari italiani di diversi partiti di opposizione, insieme a rappresentanti di AOI, ARCI, Educaid, Acs e AssopacePalestina. "La parola d’ordine oggi è salvare la Corte penale internazionale come istituzione giurisdizionale il cui scopo è affermare la legalità internazionale; salvare i tanti procedimenti in corso e proteggere chi vi lavora, oltre 1000 persone di 109 paesi. Oggi purtroppo la Corte vive in una condizione di assedio, è sotto attacco non solo da parte di autocrazie, ma anche di alcune democrazie. Se le sanzioni minacciate dagli Stati Uniti dovessero essere messe in atto sarebbe la fine della Corte perché verrebbe considerata al pari di uno "stato canaglia" con cui per altri Stati, istituzioni, aziende, banche e altri soggetti sarebbe impossibile collaborare. Un colpo letale.Per questo è il momento di fare quadrato intorno alla Corte e di mettere in atto interlocuzioni istituzionale con il Governo e il Congresso statunitensi al fine di scoraggiare un simile attacco che metterebbe in pericolo la giustizia internazionale".