"Il 'lavoro di cittadinanza', proposto da Renzi, non sappiamo ancora cosa sia, come funzioni e come verrebbe finanziato. Aspettiamo di vedere. Quello che è certo è che le nuove generazioni, entrate prima nel capitalismo finanziario e poi in quello digitale, hanno anche bisogno di una "pensione di cittadinanza", a causa del lavoro discontinuo e precario: su questo tema, invece, le proposte ci sono e vorremmo sapere cosa ne pensa Renzi". Lo dichiara Cesare Damiani, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
" Si tratta - spiega - del disegno di legge 2100 Gnecchi e Damiano, che prevede una pensione di base di circa 500 euro, pagata dalla fiscalità generale, garantita ai giovani entrati nel mondo del lavoro a partire dal '96, che avranno una pensione calcolata interamente con il sistema contributivo". "Questa nostra proposta - continua Damiano - ha il vantaggio di essere stata sostanzialmente recepita dal verbale di accordo sottoscritto da CGIL,CISL e UIL con il Governo del settembre scorso, : verbale che sarà oggetto di un incontro tra sindacati e Governo nei prossimi giorni".
Nel testo concordato l'argomento viene chiamato "pensione contributiva di garanzia". Ci auguriamo che, al di là del nome, l'argomento venga affrontato dal Governo e dal PD come una priorità", conclude.