" Gli incentivi per le assunzioni dei giovani, che sono stati discussi ieri nel tavolo di confronto tra Governo e sindacati, sono un argomento importante e delicato. Tra le soluzioni da adottare va evitato di riproporre il modello Jobs Act con gli incentivi a termine o a scalare. Per quanto il Governo abbia fin qui parlato di soluzioni strutturali per diminuire il costo delle assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, non ci convince la soluzione che prevede il dimezzamento dei contributi previdenziali a carico delle imprese, cioè dal 24 al 12%, per 2-3 anni, e la successiva diminuzione strutturale di entità decisamente inferiore, 3-4%". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
" Sarebbe preferibile - spiega - uno sconto permanente e omogeneo che eviti di stabilire una convenienza per le imprese a svantaggio dei giovani che si vorremmo stabilizzare: ti mantengo in azienda fintanto che gli incentivi sono alti (sconto del 12%) e poi ti licenzio e assumo altri giovani che avranno, a loro volta, incentivi alti per i primi 2-3 anni. È un meccanismo perverso che ha già mostrato i suoi limiti nella fase precedente".
"Infine, sarebbe preferibile una soluzione che coinvolga negli incentivi i giovani fino a 32 anni e non solo fino a 29. È importante il confronto in corso con i sindacati, che continuerà domani sulla previdenza, perché porterà sicuramente soluzioni positive per la legge di Bilancio", conclude.