Non ci sentiamo per nulla rassicurati dall'illustrazione delle linee guida da parte della ministra Calderone: sulle politiche sociali non c'è quasi nulla e sul resto abbiamo ascoltato parole vuote. Il governo parla bene e razzola male, non mettendo in pratica gli slogan che usa dalla campagna elettorale. Il governo parla molto di dignità e di etica del lavoro, ma i primi passi indicano un'altra direzione. Quando pensiamo ai voucher, al congedo parentale, alla lotta al precariato, ai salari, al lavoro povero, all'indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, alla continuità dei contratti dei ricercatori, ai lavoratori fragili, ai caregiver vediamo in modo lampante tutti i limiti di questo governo.
Sul grande tema della povertà, del contrasto delle disuguaglianze, della fragilità sociali siamo molto preoccupati dalle scelte dell'esecutivo che le parole della ministra non hanno fugato in alcun modo. Con queste linee guida temiamo che aumenteranno disuguaglianze e precariato e che non si metterà in campo nessun sostegno al reddito in un momento in cui la povertà assoluta e quella relativa, come rilevato dall'Istat, crescono in modo significativo. Oggi rinunciare al reddito di cittadinanza senza, contestualmente, intervenire sul lavoro povero con il salario minimo e mettere in campo subito un'altra misura rischia di lasciare in condizioni di assoluta fragilità importanti fasce di popolazione. A ciò si aggiunga che la ministra Calderone non ha pronunciato una sola parola sul lavoro giovanile e quello femminile che rappresentano una grande fragilità del Paese e ha illustrato elementi che ci preoccupano sulla riforma degli ammortizzatori sociali e del rapporto tra scuola e lavoro che, ricordo, prima di ogni altra cosa- non deve formare dei lavoratori ma dei cittadini. Siamo molto delusi e preoccupati.
Così i deputati dem Ilenia Malavasi della commissione Affari Sociali, e Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione.