“Quali iniziative intendono adottare i ministri del Lavoro e dell’Interno per favorire il rapido avvio di una seria trattativa tra le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto nazionale delle guardie giurate, scaduto da sette anni, in un settore che coinvolge circa 100mila lavoratori, nonché, in prospettiva, per avviare un percorso di riforma dell’intero comparto?”.
E’ la domanda contenuta nell’interrogazione ai ministri, Marina Calderone e Matteo Piantedosi, presentata dal Partito democratico alla Camera a prima firma Chiara Gribaudo, vicepresidente della commissione Lavoro, e sottoscritta anche da tutti i deputati Pd-Idp della commissione, Arturo Scotto, Marco Sarracino, Mauro Laus ed Emiliano Fossi.
“Il mancato rinnovo del contratto della vigilanza privata e dei servizi fiduciari - si legge nel testo - sta generando una perdita di salario non indifferente, visto che le retribuzioni sono ferme dal momento in cui lo stesso è scaduto e richiama tutti ad una iniziativa specifica per dare risposte a un settore che riveste un ruolo necessario se non insostituibile per nostra comunità. Complessivamente, appare sempre più necessario un intervento di revisione profonda della normativa che regola il settore della vigilanza privata, al passo con i tempi e con le tante funzioni che negli ultimi anni si sono incrementate. Nonostante la rilevanza e la delicatezza di dette funzioni, una guardia giurata ha uno stipendio che oscilla all'incirca dalle 1.000 euro per il sesto livello alle 1.300 euro per il quarto livello. Il fenomeno del lavoro povero, particolarmente diffuso nel nostro Paese, e di cui il settore della sicurezza privata rappresenta uno degli esempi più negativi, ha riproposto con forza la questione salariale”.