"Salvini scappa dal Parlamento sulla trattativa per finanziare il suo partito con fondi neri della Russia ma fugge anche dalla Commissione Antimafia che aveva chiesto di sentirlo già da diversi mesi. Fatto altrettanto inaudito. Anche in questo caso, come accaduto con il presidente della Camera, Salvini non ha risposto alla convocazione del presidente della Commissione contravvenendo ai suoi doveri e mostrando il medesimo sprezzo per le istituzioni. Non si ricorda di un ministro dell’Interno che ad un anno dall’avvio della legislatura, su questioni così delicate e vitali quali la strategia di lotta alla delinquenza mafiosa, abbia voltato le spalle al confronto con la Commissione parlamentare. Il rifiuto è tanto più grave per quanto sta emergendo nell’inchiesta su presunte tangenti nel settore siciliano dell’eolico che vede coinvolto l’ex sottosegretario Siri e l’ingegnere Paolo Arata, già consulente della Lega per le questioni energetiche che sarebbe in società con l’imprenditore Vito Nicastri, considerato un finanziatore della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Dovrebbe essere interesse di Salvini chiarire le questioni. Ma, anche in questo caso, il ministro preferisce scappare".
Lo ha dichiarato il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio