“Il voto per corrispondenza per gli italiani temporanemente all‘estero rimane. Anche con il Rosatellum. Abbiamo infatti scongiurato il tentativo dei Cinque stelle di sostituire il voto per corrispondenza con l`obbligo di voto presso i seggi. Metodo che di fatto ne avrebbe decretato la morte, a causa della minima partecipazione degli aventi diritto.
E’ merito del PD avere recepito le richieste dei ragazzi Erasmus e avere introdotto questa norma per garantire il diritto di voto anche a chi è temporaneamente all’estero.
In base a quanto approvato alla Camera nella Proposta di legge Rosatellum, i cittadini non iscritti all’AIRE che si trovano all’estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricada la data di elezioni, nonché i loro familiari conviventi, per potere votare fuori dall’Italia devono fare pervenire al proprio Comune di residenza entro il trentaduesimo giorno precedente la data delle elezioni una richiesta in cui dichiarano di volere optare per il voto all’estero. L’opzione deve essere redatta su carta libera, sottoscritta dall'elettore e corredata di copia di valido documento di identità.
La richiesta deve contenere l'indirizzo postale al quale inviare il plico elettorale e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti (non iscrizione all’AIRE, almeno tre mesi di residenza temporanea all’estero per motivi di lavoro studio o cure mediche). L’opzione è revocabile entro il medesimo termine (32 giorni prima della data delle elezioni) ed è valida per un'unica consultazione elettorale”. Lo dichiara Laura Garavini, della Presidenza del PD alla Camera, intervenendo ai lavori della Continentale europea del Cgie, in corso a Bruxelles