“E’ stata approvata ieri sera dalla Camera la Legge di delegazione europea 2019-2020 che regola l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea e serve per adeguare periodicamente l'ordinamento nazionale a quello comunitario. Sono soddisfatto nel constatare che sono state recepite alcune delle osservazioni che avevo portato in Commissione Cultura e che questa ha trasmesso al Governo.
In particolare sottolineo: l’invito al Governo a individuare soluzioni normative che consentano, nell’accezione più ampia possibile, l’accesso libero a opere e materiali, e il loro libero scambio, per l’utilizzo nelle attività didattiche e scientifiche; l’invito a Governo a valutare l’opportunità di limitare, per quanto possibile, il campo di applicazione dell’articolo 5, paragrafo 2, della direttiva (UE)2019/790, al fine di garantire il diritto allo studio e di assicurare agli autori di opere scientifiche, in particolar modo di quelle risultanti da ricerche finanziate da fondi pubblici, il diritto di ripubblicazione delle opere in accesso aperto. Poi ci si occupa finalmente del precariato nel giornalismo, impegnando le istituzioni nella tutela delle giornaliste e dei giornalisti precari, perché si garantisca loro, già nella fase di produzione dell’informazione, un’adeguata e proporzionata remunerazione e lo stesso per gli autori, e artisti, che siano interpreti o esecutori: quanti concedono in licenza o trasferiscono i loro diritti esclusivi per lo sfruttamento delle loro opere o altri materiali, hanno il diritto di ricevere una remunerazione adeguata e proporzionata anche da parte delle piattaforme di servizi di musica a richiesta che utilizzano le loro esecuzioni, da gestire in forma collettiva.
Sono tutti temi sui quali ho lavorato in Commissione Cultura e con attenzione sono stati accolti dall’esecutivo. Segno del lavoro proficuo della Commissione in questi mesi”.
Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, membro della Commissione Cultura della Camera.