“Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è oggi in Libano. E’ il primo esponente del governo italiano a rendere visita a Beirut, dopo la drammatica esplosione dello scorso 4 agosto che ha causato oltre 200 morti e almeno 300.000 sfollati. La presenza di Guerini ha molti significati. Anzitutto, il segno tangibile che l’Italia non si dimentica del “Paese dei cedri” nel quale da 38 anni - grazie alle nostre forze armate - sta svolgendo una significativa azione di pace. In secondo luogo, perchè la presenza di un nostro ministro non ha solo un indubbio valore simbolico, ma anche un concreto aiuto vitale per consentire la ripresa delle attività economiche della capitale libanese. E infine vi è l’aspetto geopolitico. Una nazione come l’Italia non può e non deve dimenticarsi del Mediterraneo, delle sue complessità e delle sue interrelazioni, dalle quali deriva moltissimo della nostra stabilità, della nostra sicurezza e della nostra economia interna”. Lo dice il deputato dem Enrico Borghi, membro del Copasir e della presidenza Pd a Montecitorio
“Si fa un gran parlare nei comizi - sottolinea Borghi - del concetto di “aiutiamoli a casa loro”, ma poi nella pratica ci si dimentica ogni volta di capire come il freno all’emorragia di un fenomeno migratorio, spesso fuori controllo, arriva da azioni come quella in atto oggi in Libano. Per questo è giusto far rilevare l’azione odierna del ministro Guerini, nella speranza che essa sia proseguita con dinamismo e protagonismo in tutti gli altri teatri mediterranei dove la presenza dell’Italia è decisiva per evitare eventi bellici, tentativi neo-colonialistici e imperialismi di ritorno dai quali possono scaturire solo danni per tutta l’Europa”.