Allarmante cessione quotidiani del gruppo Gedi senza tutele occupazionali
"La libertà di manifestare il nostro pensiero è un principio cardine della nostra Costituzione e alla base della democrazia. Non possiamo dimenticare episodi pesanti come l'attentato a Ranucci, il caso della Paragon dei giornalisti spiati e altri che hanno colpito profondamente la nostra libertà di espressione e il nostro sistema democratico. Per questo occorre prendere misure concrete a tutela della nostra Costituzione e democrazia e la nostra mozione va proprio in questa direzione. Una legge sulle querele temerarie, per proteggere i giornalisti da azioni legali usate con l'unico scopo di intimidirli; la riforma della disciplina sulla diffamazione; dobbiamo intervenire sulla legge n. 47/1948 sulla stampa, modificare i codici penali e, soprattutto, disincentivare l'uso della reclusione a scopo preventivo nei confronti dei giornalisti. Dobbiamo anche rendere possibile una maggiore trasparenza nell'attività delle istituzioni. È necessario che i membri del Governo si rendano disponibili per un confronto con i giornalisti, non solo attraverso comunicati o dichiarazioni “a misura di consenso”, ma invitando anche i giornalisti a porre domande su temi di rilevanza pubblica. Infine, il Parlamento deve essere informato su tutti gli sviluppi riguardanti il caso dello spyware Graphite e sull'uso delle tecnologie da parte delle autorità italiane. Servono regole chiare; dobbiamo sbloccare lo stallo in cui da oltre un anno versa la commissione di Vigilanza sulla Rai, segnale chiaro di come la politica stia soffocando l'indipendenza del nostro servizio pubblico di informazione e democrazia, che è necessaria per il buon funzionamento delle istituzioni democratiche
Non possiamo dimenticare il problema del precariato dei giornalisti e non possiamo tralasciare il caso del gruppo Gedi. E' notizia di questi giorni della possibile cessione dei quotidiani del gruppo Gedi, Repubblica, Stampa, Huffington e Radio, ad un gruppo straniero di cui non si conosce nulla. Quello che sta accadendo al gruppo Gedi è veramente allarmante e preoccupante. Si sta smembrando e svendendo uno dei gruppi editoriali più importanti in Italia, ad un gruppo straniero, senza garanzie sulla tutela occupazionale dei giornalisti e dipendenti del gruppo. Si sta mortificando e svilendo non solo l'attività dei giornalisti ma di tutta l'informazione e della nostra democrazia.
La libertà di stampa non è solo un diritto dei giornalisti, ma un bene fondamentale per tutta la nostra società. Dobbiamo impegnarci tutti, legislatori, Governo, e forze politiche, per proteggere questo diritto e restituire al nostro Paese il posto che merita tra le democrazie mature e libere del mondo". Lo ha detto in Aula Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, dichiarando il voto favorevole del Partito Democratico alla mozione sulla libertà di stampa a firma Graziano, Cafiero De Raho e Piccolotti.