“Il contributo di Alessandro Di Battista al dibattito non riesce ormai ad andare oltre il turpiloquio, l’offesa priva di qualunque forma di ragionamento.”. Lo dichiara Marco Di Maio, deputato del Partito democratico, a proposito delle parole di Alessandro Di Battista sulla vicenda del lavoratore che avrebbe lavorato in nero per il padre di Luigi Di Maio.
“Nella sua difesa d’ufficio della famiglia Di Maio – spiega – Di Battista non è stato in grado di costruire nemmeno una argomentazione logica. Solo una serie sconclusionata e vergognosa di insulti contro Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, colpevoli, secondo il personalissimo e sommario tribunale rappresentato dalle sue dirette Facebook, di aver essersi augurati per il padre di Di Mai un trattamento diverso da quello che Di Maio ha riservato ai loro. Nelle offese di oggi c’è un che di esagerato anche per il metro di Di Battista. Un’esagerazione sospetta”.
“Chissà, forse Dibba vuole ostentare una difesa del gemello grillino per nascondere le sue vere intenzioni rispetto al futuro di Di Maio: prenderne il posto a capo del Movimento”, conclude.