"Lo sfregio compiuto a Milano da mani anonime alla memoria di Falcone e Borsellino a Milano deve far riflettere”. Lo dichiara Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, in un intervento su PalermoToday.
“Perché – spiega - non è avvenuto nei luoghi in cui già varie volte si sono registrati scempi di questo tipo, nelle zone in cui la mafia ha il controllo del territorio, ad esempio qualche periferia siciliana, ma molto più a Nord, nel cuore di Milano. Aiutato dal buio, qualcuno, partito da casa con una bomboletta in tasca e un progetto grafico in testa, ha coperto il murales realizzato nel 2003 dall'artista Tunus con una pistola rossa. Il risultato ora è che Falcone punta un'arma alla tempia di Borsellino. E' evidente che si tratti di un atto preparato e dunque organizzato, che presuppone quanto meno la collaborazione in un ‘palo’. Sarebbe dunque sbagliato liquidare l'episodio riportando nell'alveo minimizzante del vandalismo. Sempre che non si tratti di un segnale mafioso - cosa che non può comunque essere esclusa a propri - nell'ipotesi più riduttiva siamo davanti all'ennesima manifestazione di un clima culturale di affievolimento dei valori antimafia. A questo stato di cose ha contribuito non poco la costante disattenzione dei media nei confronti di episodi come quello di corso di Porta Ticinese”.
“Il servizio pubblico Rai, in particolare, dovrebbe supplire a questo generale atteggiamento di indifferenza mediatica. Quello culturale è un terreno fondamentale su cui attaccare la mafia per sconfiggerla. Per questo è opportuno che la gravità dello sfregio milanese a Falcone e Borsellino abbia il giusto risalto", conclude.