• 05/05/2021

“Voglio esprimere la mia massima solidarietà all'imprenditore siciliano Giuseppe Condorelli che ha avuto il coraggio di denunciare la mafia che gli chiedeva il pizzo. ‘Volevo essere un esempio per tutti’, ha detto dopo la sua denuncia contro il racket. Come Libero Grassi che anni fa ci ha mostrato la strada per ribellarsi alle estorsioni. Le mafie non hanno arretrato nel corso di questi decenni, come ci dimostrano le operazioni antimafia portate avanti dalle forze dell'ordine nelle ultime settimane, ma anzi, come ci dicono tutte le analisi, da quelle delle procure a quella della Dia o del Centro Studi della Banca d'Italia, stanno tentando di sfruttare la pandemia aggredendo sia le imprese in difficoltà che le famiglie. Gesti come quello di Condorelli dimostrano grande coraggio, senso di giustizia e di libertà, che devono essere da stimolo per le future generazioni affinché sia forte in loro il dovere di lottare contro ogni tipo di mafia. La società deve essere la prima promotrice verso l'educazione delle coscienze civiche. Questa è la lotta quotidiana diffusa alle mafie che ci piace”.

Così in una nota il deputato del Partito Democratico Paolo Lattanzio, presidente del ‘Comitato per la prevenzione e la repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria’, istituito presso la commissione Antimafia.